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È stata una bella iniziativa quella di andare al cinema a vedere il film su Giacomo Leopardi “Il giovane favoloso“, un grande poeta e scrittore del 1800.
A questa proiezione sono andato molto entusiasta, perché a scuola lo avevo già studiato e sapevo come si sarebbe svolta la sua vita e come nacquero le sue opere.
Il film è cominciato con la descrizione della sua infanzia, devo dire non molto felice. Giacomo nacque a Recanati da una famiglia molto nobile. Il padre, il conte Monaldo, era un uomo pieno di pregiudizi e la madre Adele una donna molta fredda e severa, che non aveva mai dato amore e calore affettivo a suo figlio. Giacomo allora per colmare questo grande vuoto si rifugiò nello studio, rinchiudendosi nella grande biblioteca paterna, dove fece arrivare la sua cultura all’eccellenza. Purtroppo, però, tutti questi anni di studio ebbero ripercussioni sulla sua salute fisica, facendolo diventare gobbo.
Durante il film ho notato la vera sofferenza nel poeta, nei suoi occhi si vedeva la solitudine di una persona che cercava di voler vivere una vita normale come tutti, fatta di tanti amici, anche se lui un vero amico lo aveva ed era Antonio Ranieri.
Purtroppo nonostante la sua grande intelligenza e la sua passione per lo studio, morì giovanissimo a soli 39 anni, colpito da un’epidemia di colera.
Questo film mi ha fatto riflettere sulla forza d’animo e di volontà del poeta, infatti nonostante la sua grave malattia ha continuato a scrivere con grande passione e determinazione. Ha lottato per quello in cui credeva senza arrendersi e soprattutto ha cercato di non dar peso alle cattiveria che gli venivano rivolte da altre persone ignoranti o forse invidiose.

Rossi Giovanni
Classe IIIA -Scuola Media Chiaromonte